sabato 30 aprile 2011

Il mio viaggio in Giappone - parte 5

Nuovo giorno nella favolosa Tokyo! Complice il brutto tempo, oggi si va all'Edo Tokyo Museum. Assolutamente da non perdere, contiene la collezione più estesa di oggetti riguardanti la antica Edo. Armature samurai, risciò su cui si può anche salire per farsi fotografare, auto d'epoca, ma la fanno da padroni i diorami e i modellini a grandezza quasi naturale di alcune case e quartieri, la ricostruzione del ponte Nihonbashi e di un teatro kabuki, dove si può vedere a diverse ore del giorno le performance di musici che suonano strumenti tradizionali come lo Shamisen, molto suggestivo. Si può anche provare a caricarsi di secchi per l'acqua come facevano nell'antica Edo, entrare in una casa tradizionale d'epoca e aggirarsi per le stanze, oppure girare per le vie antiche di quartiere fino alla bottega di un tipografo o a una sala da the. Possiamo vedere un diorama con una geisha con il suo sontuoso kimono e anche suonare delle campane votive.
Abbiamo anche avuto modo di vedere una mostra su Osamu Tezuka, con schizzi e bozzetti dello storico autore di manga e anime. La sua scrivania era stata trasportata con molti oggetti personali in bella mostra, insieme i bozzetti e schizzi del maestro con le tavole dei suoi personaggi più famosi come la principessa Zaffiro, Astroboy, Kimba e altri. Alla fine della mostra c'era anche l'immancabile shop, con molti gadget acquistabili, libri, poster, giocattoli, action figure e magliette delle quali ne ho acquistata una ad una cifra quasi mostruosa, non ho preso altro per ovvie ragioni.

giovedì 28 aprile 2011

Haru ga Kita 春が来た

Ecco una canzoncina tradizionale che viene insegnata ai bambini a scuola per l'arrivo della primavera.

Tsugunai - Sada Masashi 償い

Ho avuto modo di conoscere questa canzone durante una lezione di giapponese, l'insegnante ci ha fatto vedere il video e, tre le lacrime ci ha raccontato la storia commovente che la canzone racconta. Si perché il cantautore si è basato su una storia vera avvenuta intorno al 1990. 
Una sera un ragazzo tornando da una giornata di lavoro, alla fine della quale aveva anche bevuto, investe un signore sulle strisce pedonali. Il pover'uomo muore. Il ragazzo va cosi dalla moglie a scusarsi  per l'accaduto ma sa bene che non può aspettarsi perdono per una tale tragedia. Infatti la moglie del defunto gli dice che non lo avrebbe mai perdonato. Da quel giorno, ogni mese il ragazzo si reca nell'ufficio postale e manda una busta con del denaro alla vedova, sa che questo non riparerà a ciò che ha fatto ma è l'unico modo che ha per cercare di rimediare. Un anno segue l'altro e lui continua a mandare ogni mese la busta con i soldi, questo avviene per molti anni prima che la donna decida di scrivergli. La vedova lo ringrazia per questa sua tenacia ma gli dice che deve vivere la sua vita e lasciarla stare, smettere di mandarle la lettera con i soldi, perché ogni volta che arriva la missiva e lei la apre gli ricorda la morte del marito e la getta nella rabbia e nello sconforto. Ma il ragazzo comunque felice per la risposta della signora dopo molti anni non smetterà di mandarle altro denaro..
Questo che segue è un video della canzone preceduto da alcune battute dell'autore.

mercoledì 27 aprile 2011

Snack giapponesi, Pocky & Co.


Ovviamente il Giappone è anche il paradiso del goloso, quindi ecco il primo di alcuni post dedicati alle cose golose che si possono acquistare. Ecco cosa ho riportato a casa dal mio viaggio, questi snack tipo Mikado, ma in vari gusti, questi sono solo un esempio dei molti gusti disponibili! Huhuhuhu..

martedì 26 aprile 2011

Cosa si beve in Giappone... parte 2!

Mi ero dimenticato nel precedente post sui beveraggi questi ulteriori tre e non potevo tralasciarli!


La prima è l'acqua prodotta dalla Asahi, si quella della birra, proveniente direttamente dal monte Fuji come recita l'etichetta "Mt. Fuji vanadium natural mineral water contains an abundance of vanadium", mentre invece in Italia pare che il vanadio sia considerato nefasto e le acque che lo contengono non sono autorizzate per l'uso domestico, bho..
Poi la DrPepper, favolosa cola al gusto di amarena leggo su internet.. strano e dire che a me era sembrato un altro il gusto, cmq mi piace mi piace!
La latta, che dire, frizzante e al latte, un po' acida... una zozzeria!

domenica 24 aprile 2011

Feste nazionali in Giappone

Ho pensato di fare un elenco delle festività nipponiche, utile anche per chi decide di fare un viaggio in Giappone.

  • 1 GENNAIO  Ganjitsu (primo dell'anno) Festa per l'inizio del nuovo anno.
  • 2° lunedì di GENNAIO Seijin no hi (il giorno del raggiungimento della maggiore età) si festeggiano i giovani che in quell'anno raggiungono la maggiore età (20 anni).
  • 11 FEBBRAIO Kenkoku kinen no hi (fondazione della nazione) giorno in cui il primo imperatore è salito al trono ed è nata la nazione giapponese.
  • 3 MARZO*  Hina matsuri (festa delle bambine) si augura buona salute e una crescita sana alle figlie femmine esponendo delle bambole hina.
  • 20/21 MARZO Shunbun no hi (equinozio di primavera).

Cosa si beve in Giappone?


Magari pensate di andare in Giappone e di trovare semplicemente la Coca Cola o l'acqua, ma vi dirò che in Giappone tutto è diverso anche le bibite!!
Qui sopra abbiamo ad esempio una Fanta che prima di aprirla va shekerata... per quale ragione? Beh cosi il liquido si trasforma in gelatina semisolida e voi potete a malapena farla uscire dal pertugio della lattina per "berla", comoda no?
Una più normale Fanta zero al limone...
Una bottiglia di Umeshu senza tante pretese, la ho presa in un combini al banco frigo, liquore dolce di prugne, molto buono e fresco.
Sono anche un grande consumatore di acqua, qui due delle diverse erogate dai distributori automatici, Minaqua con una misteriosa dicitura aquaterapy e la seconda l'acqua fornita dalla Sapporo, proveniente dal monte Fuji.
Un esempio delle molte lattine sponsorizzare con personaggi dei manga o dei videogiochi, questa "potion" è una bibita con due piggi di Dissidia Final Fantasy II (Frioniel e Emperor per la precisione), potrei raccontarvi il sapore incredibile e gli effetti prodigiosi che ha avuto su di me questa pozione ma la verità è che è già passato un po' di tempo da quando la ho bevuta e non ricordo più niente, rimarrà un mistero!
L'ultima latta la ho provata una mattina che stavo un po' fuori fase e tale sono rimasto aggiungerei, latte al cioccolato il gusto dichiarato, uscita bella calda dal distributore col suo gusto discutibile...

sabato 23 aprile 2011

Matsumoto Jun

Matsumoto Jun 松本潤
soprannome MatsuJun
è nato il 30 agosto 1983 a Toshima, Tokyo
gruppo sanguigno A-
talent agency Jonny's Entertainmen




Idol, cantante attore, è un membro della boy band "ARASHI". La sua carriera inizia nel 1997 a 12 anni quando entra far parte dell'agenzia Jonny's e ha la sua prima apparizione in un opera basata sul film americano Stand by Me. Debutta come cantante con gli Arashi nel 1999. Prima vera parte importante nel drama Gakusen. Molto conosciuto grazie anche alla partecipazione a diversi drama di successo tra cui il più famoso Hana Yori Dango, trasposizione live action dell'omonimo manga di successo, e Bambino! Di molti drama canta la sigla come parte del gruppo Arashi. Eccolo a un concerto.
E' stato spesso candidato a numerosi premi e ha ricevuto riconoscimenti per i suoi ruoli. Protagonista di diversi spot televisivi (eccone uno) e articoli su numerose riviste.
Per maggiori e molto più dettagliate info e curiosità vi rimando al sito dei Dormamisti Anonimi, completa oltre ogni aspettativa la loro biografia che definire particolareggiata è dire poco, complimenti ai Doramisti! E qui invece un altro ottimo sito italiano, il Jun Matsumoto Fan Forum.




venerdì 22 aprile 2011

La Cucina Manga

Questo è un libro di ricette divertente e semplice grazie alle illustrazioni di Chihiro Hattori, nonostante si proponga di insegnare la cucina giapponese. Nelle prime pagine una photo gallery a colori con i vari piatti e il numero della pagina in cui si trovano. Il testo è presentato da illustrazioni manga davvero spassose e i piatti sembrano usciti direttamente dai manga e dai cartoni animati. Si comincia dagli antipasti come le usagi ringo e poi si parte dal riso base, gli onigiri, naruto maki per passare alla preparazione di un o-bento e molti altri piatti come i tamago yaki e il tonkatsu fino ad arrivare anche a qualche dolcetto ad esempio imparare come fare la pasta di anko. Alla fine di ogni ricetta inoltre ci sono delle curiosità e consigli di preparazione. Alcune ricette sono davvero semplici da preparare, come ad esempio i tamagoyaki  o le Jyagatama, altri piatti potenzialmente facili diventano più difficili da realizzare per via della reperibilità degli ingredienti non sempre facile per chi non vive in grandi città, come ad esempio potrebbe risultare ostico trovare il preparato per il brodo dashi oppure il miso sotto forma di pasta per preparare ad esempio una semplicissima zuppa di miso. A Roma devo dire di non avere particolari difficoltà a trovare questi ingredienti, che sono reperibili in alcuni piccoli supermercati coreani o cinesi che hanno anche diversi prodotti made in Japan.

Non il classico libro di ricette noioso. Bello e divertente da comprare! 



La Cucina Manga
ricette di Yoko Ishihara
(2010) 15x21cm, 143 pagine, b/n e colore
ISBN 978-88-7471-243-4
prezzo di copertina € 14,00
Kappa Edizioni

Hostess Club & Host Club, cosa sono?


Sono locali molto popolari in Giappone, all'interno, un ambiente rilassante, musica di sottofondo, divani e salottini e bar dove molte ragazze aspettano che entri un nuovo cliente. Ma non sono dei locali di prostituzione, perlomeno non come li concepiamo noi occidentali. Locali in larga parte frequentati da salaryman, una volta entrati ci si siede e si viene accolti da una o più hostess  che siederanno con il cliente rideranno alle battute, scherzeranno, verseranno da bere e ammiccheranno e per qualche ora lo faranno sentire al centro delle loro attenzioni e coccolato.
In questi locali le ragazze sono giovani e molto attraenti, vestite in modo sexy ma non osceno, con pettinature elaborate e trucco molto curato e alla moda. Spesso il cliente abituale si affeziona a una o due ragazze tanto da richiedere sempre la stessa se disponibile. All'entrata il manager del locale se richiesto può mostrare il book con le foto delle ragazze, dove poter scegliere secondo il proprio gusto e della disponibilità. Nella quasi totalità dei casi il cliente dopo poco è ubriaco e contento e se ne va. In ogni caso non sono concesse prestazioni sessuali. Non è questo il luogo per quel genere di situazioni.


Varia un po' per quanto riguarda gli Host Club che sono la versione al maschile dell' hostess club. Qui i ragazzi non guadagnano un fisso come le loro colleghe donne, ma è praticamente dalle commissioni sulla vendita degli alcolici che ottengono il loro guadagno. Gli Host C. sono molto più costosi della loro controparte femminile; le consumazioni vanno dai 200 euro fino a oltre 1000 a bottiglia che ovviamente paga la cliente ma di cui probabilmente consumerà solo un bicchiere e il resto lo berrà il suo intrattenitore e gli altri host chiamati per l'occasione. I giovani uomini sono istruiti per essere dei compagni perfetti e soddisfare le loro clienti. Qui le donne ricevono attenzioni, complimenti, compagnia e anche amore ma senza il coinvolgimento della relazione.
Come per la versione femminile, anche qui le clienti si fissano spesso con un ragazzo in particolare e fanno loro regali costosi arrivando anche a consigliarlo alle amiche, facendo cosi aumentare il suo successo e la sua "quotazione" nel locale. Dal taglio dei capelli alle scarpe, passando per gli accessori, saranno i più costosi che l'host si può permettere, l'immagine qui è tutto! Queste donne sono clienti emancipate, esigenti, molto danarose in genere e trovano in questi club l'unico luogo della società giapponese in cui l'uomo si sottomette alla donna. Ai ragazzi non è concesso fare sesso con le clienti, ma molte chiedono di più ed è cosa nota che gli incontri avvengano poi fuori, magari in un love hotel.

Se vi trovate a passare per Tokyo nel quartiere del piacere, Kabukicho e siete maschi, verrete probabilmente avvicinati dai procacciatori che cercheranno di dirottarvi nell'hostess club per cui lavorano. Declinate l'invito se non siete interessati o entrate e divertitevi ma non è gratis ricordatelo. E non siate aggressivi nelle reazioni, in fondo è tutto nelle mani della Yakuza.

mercoledì 20 aprile 2011

Hyaku en shop

Un hyaku en shop non è altro che un negozio tutto a 100 yen, per la precisione a 105 yen, visto che il 5 sono le tasse. Se ne trovano molti e di diverse marche sparsi per tutto il Giappone. A Tokyo uno dei più famosi è Daiso e la sede più frequentata forse quella di Harajuku a Takeshita Dori. Proprio il fondatore della catena di negozi Daiso, Hirotake Yano, con l'abbattimento dei costi tramite fabbricazione di prodotti all'estero, l'acquisto di stock in gran quantità a prezzi scontati è riuscito a dare una spinta inarrestabile ad un settore inizialmente malvisto. Nei negozi tutto a 100 yen si può trovare un po' di tutto,  vari oggetti per la casa come ciotole, mestoli, bacchette, piatti, oggetti per bricolage, metri, martelli, cutter, caramelle e dolcetti vari, cancelleria e tutta una serie di souvenir. Ottimo luogo dove comprare dei regali da riportare agli amici, soprattutto se gli amici sono tanti.

Il mio viaggio in Giappone - parte 4

Oggi giorno di trasferimento, lasciamo Kyoto con la sua tranquillità e i suoi templi per entrare nella seconda parte del viaggio Tokyo! Ci siamo ambientati  a Kyoto, siamo stati bene, ci ha lasciato un ricordo bellissimo e indelebile ma è il momento di passare a qualcosa di più grande.
E si parte nuovamente con il treno super veloce. Arrivati valigie al seguito impattiamo subito con la metro di Tokyo e le sue stazioni labirintiche, con le dovute precauzioni tattiche riusciamo anche ad usare la nostra Suica in dotazione. Poche fermate ci portano alla fermata metro che ci diventerà cosi familiare di li a qualche giorno, appena arrivo in superficie quello che vedo è un enorme cartellone pubblicitario di Evangelion con Kaworu ammiccante, li ho capito che ero arrivato nel pieno del mio sogno ero a davvero a Tokyo!


Una bella passeggiata ed eccoci alla nostra nuova ryokan. Una bellissima costruzione in legno, come mai mi sarei aspettato di trovare in una città come Tokyo, con giardino interno e con tanto di laghetto. Davvero affascinante.  Ed ora dopo esserci sistemati, familiarizziamo con i dintorni della nostra ryokan, un giro d'esplorazione è d'obbligo. 


Tokyo Dome
In pochi minuti di cammino arriviamo in uno stradone dove oltrepassiamo una specie di bar dal nome italiano "Caffe Veloce" diversi ristoranti e un hyaku en shop, fino ad arrivare alla nostra prima meta, il complesso del Tokyo Dome. Da lontano vedo quello che la mia mente rifiuta, in un edificio enorme entrano ed escono dei binari che sembrano essere rotaie... rotaie per delle montagne russe! Ma si ecco sfrecciare i carrelli!
Assurdo in pieno centro sul tetto di questo complesso ci sono delle vere montagne russe e anche una ruota panoramica. Entriamo, abbiamo un po' di tempo per mangiare qualcosa, all'interno la zona ristoro si trova in una piazza all'aperto, con una grande fontana contornata da fiori e piante, tutto intorno ristoranti, fast food, gelaterie. Per me che sono un goloso per natura era già tutto cosi nuovo e invitante che avevo perso il lume della ragione volevo provare e assaggiare tutto, ero a Tokyo da sole poche ore... Come un bambino al luna park. Sapete cosa ho mangiato? Sono andato a prendere dei takoyaki, ho voluto provare questo strano cibo, visivamente invitante. Entrati nel piccolo ristorante a vista venivano cotte queste palline e poi servite su barchette di legno di balsa, ricoperte di salsa e spezie. Strani ma buoni questi takoyaki! 
Uscito a fianco c'era un Kentucky Fried Chicken e anche se non un tipico pasto giapponese, dopo la precedente esperienza McDonald's ho preso un panino, tanto per gradire, non ero mai entrato in un KFC, in Italia non è ancora presente la catena. Potevo farmi mancare il dolce? Li a due negozi di distanza una favolosa gelateria con torte e gelati di plastica in vetrina, all'interno decine di gusti dai colori più accesi e impropri, sapori assurdi e accoppiate apparentemente indecenti. Ma il gelato lo sto prendendo a Tokyo, quindi va bene così ed era buono anche quello! 

Tokyo Govenment Building
Fine pausa ristoro andiamo a vedere il Palazzo del Governo a Shinjuku, ad opera di Kenzo Tange è un colossale grattacielo con due torri gemelle da 240 metri ognuna, al 45° piano un osservatorio panoramico che si raggiunge con l'ascensore super veloce gratuito, in cima diversi negozi di souvenir per altro cari a mio parere e altri punti ristoro. Al pian terreno della torre nord vicino agli ascensori un ufficio turistico con guide e materiale gratuito in italiano.

Visto che eravamo a Shinjuku, una capatina veloce a Kabukicho ci è sembrata d'obbligo, è il quartiere a luci rosse di Tokyo, che inizia a vivere quando cala la sera, quando si illumina di luci e colori, suoni e persone, niente di volgare e nessuna immagine oscena in vista solo enormi cartelloni con le facce delle ragazze e dei ragazzi disponibili negli Hostes Club (cosa sono gli host club lo dirò in un altro post). Un giro veloce e a un ora non tarda ci ha lasciati stupiti e affascinati dai colori e dalle architetture di Shinjuku, cosa vi si possa trovare a un ora tarda non mi è dato saperlo..




Ritorno in Ryokan e per essere il primo giorno, è stato davvero pieno. Alla prossima con il seguito...

martedì 19 aprile 2011

Ando Natsu

Titolo: Ando Natsu
Episodi: 12
Sigla: Tada, arigatou cantata da Monkey Majik


La protagonista di questo drama si chiama Ando Natsu, un nome che ricorda le famose ciambelle dolci americane. In seguito alla morte della padrona della pasticceria in stile europeo per cui lavorava, si vede costretta a trovarsi un nuovo lavoro. Un giorno camminando per Asakusa, uno dei quartieri più tradizionali di Tokyo, entra in un negozio di wagashi e li per una fortuita combinazione riesce a farsi assumere come apprendista. Resta subito incantata dalle opere dello Oyakata (Maestro) di questo negozio di wagashi e dalla sua maestria nel creare. Il Mangetsudou diventa cosi il suo nuovo posto di lavoro e la sua nuova casa, decisa ad apprendere l'antica arte, non si fermerà di fronte alle molte difficoltà che incontrerà. Con lo svolgersi della storia, si capisce come sia ancora molto forte il lato tradizionale di molte attività che si svolgono in quartieri come Asakusa e come crei un atmosfera fuori dal tempo, quanto ancora la vita di quartiere possa essere cosi coinvolgente e piena di memorie e tradizione. Come per il dorama "Bambino!"anche in questo si tratta il tema della formazione professionale, che aiuta e accompagna la protagonista nella sua crescita personale. Ma se volete sapere come va a finire, vi consiglio caldamente di vedere questo drama, che troverete molto rilassante e morbido, a volte romantico e intriso di una bellezza d'altri tempi.

Wagashi

In Giappone i dolci non vengono mai serviti a fine pasto, ma accompagnano il the. I wagashi sono i dolci tipici giapponesi , fatti con un impasto di farina di riso e anko, la marmellata ai azuki. Si sviluppano come una vera e propria arte, in Giappone ci sono negozi che vendono solo wagashi ed hanno modelli e creazioni uniche. La forma e i colori variano a seconda della stagione. Vengono serviti insieme al the verde che non è zuccherato per smorzarne il gusto amaro e compensarlo con la loro dolcezza. I creatori di questi dolcetti si ispirano per lo più a forme e colori della natura.

lunedì 18 aprile 2011

Noren

Miyajima
I Noren sono le tende che si trovano tipicamente all'ingresso dei ristoranti giapponesi o anche davanti ad altri esercizi. Hanno funzione di insegna, riportano il nome o il logo del ristorante e quello che vi si mangia, attenzione, non sono menu! Ma indicano la tipologia, ad es. un ristorante specializzato in anguilla potrebbe riportare unagi sul noren. Hanno anche la funzione di indicare se l'esercizio è aperto o chiuso, montati su un bastone di legno vengono esposti all'apertura e ritirati in chiusura. Un altro luogo dove vengono utilizzati sono i Sento, i bagni pubblici, dove riportano la sillaba yu in alfabeto hiragana per indicare la sala con l'acqua calda. 

Gion
Decorati o monocromatici, in cotone o altri materiali, sono molto caratteristici e non mancheranno di attirare la vostra attenzione se vi capiterà di vederli, spesso sono posti anche all'ingresso dei ristoranti giapponesi in Italia.

sabato 16 aprile 2011

Furoshiki

Cos'è un furoshiki? Il furoshiki è un quadrato di tessuto, con colori e fantasie tra le più diverse. Tradizionalmente usato dai giapponesi per avvolgere e trasportare gli oggetti più diversi, viene annodato in modo da contenere e proteggerne il contenuto o semplicemente per abbellirlo e usarlo al posto della carta da regalo. Non è insolito in Giappone ricevere un dono avvolto da questo lembo di tessuto. In Giappone lo si può trovare in varie misure, di tutti i prezzi, economico o meno, di seta di cotone, sintetico, stampato monocolore e soprattutto con motivi e  disegni tradizionali.


Earworms Japanese

Audio corso, acquistabile direttamente dal sito, disponibile anche in altre lingue. E' un sistema innovativo per imparare frasi e parole in giapponese. Con il doppio audio inglese e giapponese affronta in ogni audio capitolo una situazione diversa. Adatto soprattutto a chi ha in mente un viaggio in Giappone, permette di iniziare a familiarizzare con le espressioni base che si incontrano tutti i giorni. Indicazioni stradali, i numeri, al ristorante, il taxi e altri. Il tutto con un sottofondo musicale che cambia per ogni capitolo atto ad agevolare l'apprendimento e la memorizzazione . La versione cartacea è scaricabile direttamente e gratuitamente dal sito, in questo modo potete farvi un idea dei temi trattati. Disponibile anche per piattaforme iPod e iPhone.

Rapid Japanese Vol1
durata 1 ora e 11 minuti

Il mio viaggio in Giappone - parte 3

Sveglia di buon'ora e colazione Starbucks, pronti per la prossima tappa! A bordo dello shinkansen eccoci al castello di Himeji. Ben merita qualche cenno storico, è il più bel castello rimasto tra quelli giapponesi originali, non ricostruiti in cemento. Risale al 1580 costruito da Hideyoshi Toyotomi venne ampliato 30 anni più tardi da Terumasa Ikeda che lo ricevette nientemeno che da Ieyasu Tokugawa. Nei secoli successivi il castello passò di mano ben 48 volte. E' costituito da un torrione centrale di cinque piani e da tre torrioni più piccoli e la struttura è circondata da fossati ed enormi mura, sentieri e scale immersi nel verde e con diversi laghetti. Si attraversano anche diversi portali alcuni cosi bassi da doversi piegare per passarci sotto. Seguendo uno di questi percorsi si arriva anche a una piazza appartata dove avvenivano i suicidi rituali per disonore.

Dopo una ripida salita fino alla cima della torre centrale la vista è impagabile, all'ultimo piano ho potuto fare un offerta all'altare votivo e suonare la campana per omaggiare le divinità. Tutto il percorso interno lo si fa senza scarpe, un anziano signore provvede a fornire una busta di plastica per le scarpe che ci si deve portare dietro e provvede a ripiegarla diligentemente all'uscita per il prossimo visitatore come se da quello dipendesse il buon andamento dell'intero castello! 
All'esterno del castello, vi sono anche un complesso di giardini in stile Edo visitabili. Il Koko-en. Con laghetti e cascate e carpe, ponti pini e aceri potati per assumere le forme più armoniose, diverse serre e una casa da the e un ristorante dal quale si può mangiare con la vista sul giardino. 


Di ritorno a Kyoto ho voluto provare per a cena un distributore di piatti caldi davanti alla stazione. Bhe purtroppo arrivato in ryokan ho dovuto prendere atto che il risultato organolettico di questi piatti caldi pronti non era dei migliori....

Il giorno successivo Hiroshima. Dopo un tragitto di alcune ore in treno, shinkansen più linea interna, siamo arrivati alla città simbolo delle sofferenze del popolo giapponese. Arrivati al sito commemorativo, il Peace Memorial Park, anch'esso decretato patrimonio dell'umanità dall' UNESCO, era possibile percepire il peso emotivo del luogo, in mezzo ai fiori e agli alberi del parco e affacciato sul lungofiume, si ergevano i resti dell'Industrial Promotion Hall, rinominato A-Bomb Dome. Nel parco vi è anche la fiamma della pace, che arderà fintanto che l'ultima arma nucleare sulla terra non sarà distrutta.
Poco oltre il Monumento Commermorativo per la Pace dei Bambini dedicato a Sadako. Una bambina che morì di leucemia all'età di dieci anni, decise di fare 1000 gru di carta (simbolo di longevità) convinta che se fosse riuscita nell'impresa non sarebbe morta. Ma morì prima di compiere l'impresa, terminata dai compagni di classe. Per questo ancora oggi da tutto il Giappone arrivano file e file di gru di carta che vengono poste in teche intorno al monumento. La visita al museo della pace rende ancora più vivido il ricordo, all'interno immagini della città prima e dopo la bomba e molti reperti ne ricordano gli effetti sulla popolazione e l'ambiente circostante.

A pranzo abbiamo mangiato okonomiyaki cotti sulla piastra, davanti a noi, un esperienza che speravo molto di fare, ho sempre sentito parlare molto di questo piatto in anime e manga. La pizza giapponese la definiscono alcuni, anche se io comunque non ci vedo nessuna attinenza. Molto eccitante vedere la preparazione e poi la cottura direttamente sul bancone a cui ero seduto. Una vera prelibatezza, se passate da quelle parti ma anche a Tokyo non rinunciate a provare l'okonomiyaki!

Tappa seguente, l'isola di Miyajima. Treno e traghetto per approdare nell'isoletta più caratteristica che può capitare di vedere! Ad accoglierci cervi mansueti che girano liberi per le strade della cittadina costiera, cercando cibo dai turisti. Stupendo lungomare, viuzze che si addentrano nell'interno con negozi di cibi e dolci  tipici, ostriche e spiedini.
Souvenir onnipresenti e ryokan caratteristiche. Abbiamo preso una funivia che ci ha portato sulla montagna, fino alla cima ad un osservatorio ci si arriva a piedi con impervi sentieri punteggiati di templi. Non le ho viste ma ci sono anche delle scimmie che abitano l'isola e non è inconsueto vederle. Una volta ridiscesi siamo andati a vedere il famosissimo Torii che galleggia sulle acque, questo durante l'alta marea però.. Purtroppo tutta l'isola e le sue attrazioni scompaiono verso le 17, i negozi chiudono, cosi come i templi e i mezzi di trasporto come la funivia; diventa tutto improvvisamente desolante. Di corsa al traghetto e al treno  per il rientro a Kyoto.

Alla prossima puntata finalmente Tokyo!