sabato 7 maggio 2011

O-Bento

L'O-Bento è un contenitore per il cibo molto usato in Giappone, dove riporre il pranzo o la merenda da portare a scuola, al lavoro, in gita ecc. Può essere a uno due  anche a più piani e di dimensioni maggiori ma in quel caso si parla di Jubako, ma la forma più comune e pratica è a due. Le forme sono molte, dalla più classica ovale a quella quadrata, rettangolare, rotonda o a triangolo per contenere gli onigiri. I due o più piani si sovrappongono a incastro e si chiude il tutto con il coperchio e un elastico o delle grip. Il nostro bento è cosi pronto per essere inserito nel suo sacchettino di stoffa (kinchaku) o per essere avvolto in un furoshiki.
Un bento viene sempre confezionato in modo che risulti esteticamente gradevole; i cibi al suo interno vengono posizionati in modo armonioso e coerentemente affiancati, con colori appropriati e coordinati spesso alla stagione e al colore del bento stesso.
Ekibento
In legno laccato, come si usava anticamente, erano e sono preziose opere d'arte, costosi manufatti unici finemente decorati che seguono il filo della tradizione. Le origini del bento sembrano risalire all'epoca Edo, quando i viaggiatori iniziarono a portarsi involti contenenti onigiri legati alla cintura. In seguito nell'era Meiji iniziarono a essere venduti i primi Ekibento (i bento delle stazioni).
Oggi i bento più usati sono in plastica, ma ve ne sono anche in metallo. Dai colori più vari e con i decori presi dai cartoni animati famosi come Totoro e Doraemon, o ispirati alla tradizione, che ricordano le lacche preziose e i decori classici, fino ai più austeri e anonimi per salaryman tutti neri.
I bento preconfezionati "usa e getta" sono venduti ovunque in Giappone, nei supermercati, nei negozi specifici, nei konbini, da venditori ambulanti e in chioschi nelle stazioni. Tuttavia è ancora oggi molto radicata l'usanza di preparare a casa il proprio bento per se, per il figlio o il marito.


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